Sulla comunicazione

Buona parte delle nostre giornate, e delle nostre energie, è speso nel passare informazioni a qualcun altro.

Bla…bla…

Comunichiamo attraverso svariati mezzi con chi ci sta accanto (o lontano); cerchiamo di trasmettere stati d’animo, indicazioni, prescrizioni, in forma esplicita o meno (pensiamo alle infinite sfumature della cosiddetta comunicazione “non verbale”).

Purtroppo, questo flusso informativo è delicato, e facilmente perturbato; ma, anche quando le condizioni esterne sono favorevoli (ad esempio in un colloquio a quattr’occhi, nella quiete del nostro giardino), comunicare i nostri pensieri può essere complicato; tanto più, quanto più è importante (per noi) ciò che vogliamo passare all’altro.

Anche trascurando le complicazioni aggiunte dai mezzi moderni, che spesso impoveriscono la comunicazione fino a livelli troppo essenziali, la verità è che comunicare ciò che intendiamo non è sempre facile.

Attriti

Accade così che talvolta, a seguito di una reazione inappropriata (dal nostro punto di vista) a quanto stiamo cercando di esprimere, si rinuncia a comunicare, impoverendo la relazione e, in ultima analisi, privando noi stessi di un potenziale ritorno (o “feedback”, per parlare in gergo); e nello stesso tempo, negando all’altro un granellino di conoscenza che, forse, avrebbe potuto arricchire, anche se in piccola misura, la sua condizione. La comunicazione infatti, per essere considerata tale, deve essere bidirezionale.

In particolare, temo che gli argomenti che più ci coinvolgono emotivamente siano, da un lato, i più delicati da trattare, ma anche i più a rischio di incomprensione; per esempio, il racconto di una scena di un film che ci ha toccato ed emozionato, può indurre reazioni di tutt’altro genere, suscitando l’ilarità degli ascoltatori, con le conseguenze di cui dicevo poc’anzi: il risentimento di chi racconta, e la conseguente “crisi” di relazione.

Rimedi?

Non sono un esperto, non saprei… sicuramente “preparare il campo” può aiutare a inquadrare quanto stiamo per comunicare, e forse a evitare situazioni spiacevoli e fraintendimenti dolorosi. E in fondo, almeno da parte di chi ascolta, resta sempre valida la vecchia regola: prima di aprire bocca, conta fino a tre, e prova a metterti nei panni di chi ti sta parlando. Sta cercando di dirti qualcosa che per lei/lui è importante?

Nel dubbio, trattala come tale.

29 Ottobre, 2025